FUGA

by Gianni cinti

Questa immagine nasce da un incontro poetico tra materia e gesto, tra natura e muro. Sullo sfondo di un intonaco rovinato dal tempo – con le sue stratificazioni cromatiche di ocra, grigi e bianchi – si stagliano, disegnate con linee sottili e leggere, silhouette di aironi. La loro leggerezza contrasta con la ruvidità della parete, come se fossero presenze effimere. L’effetto complessivo è quello di un affresco consumato, che vive di nuova vita grazie all’intervento grafico: un muro che diventa racconto, palinsesto su cui si innesta un'osservazione silenziosa e lirica del mondo naturale. La composizione richiama le tecniche orientali del sumi o i disegni preparatori del naturalismo ottocentesco, con semplicità quasi calligrafica. “Fuga” in senso musicale è una composizione complessa, strutturata su un tema principale che viene ripreso, variato e intrecciato da più voci in movimento. È una forma dinamica, fatta di inseguimenti, incastri, sovrapposizioni.

FUGA

by Gianni cinti

Questa immagine nasce da un incontro poetico tra materia e gesto, tra natura e muro. Sullo sfondo di un intonaco rovinato dal tempo – con le sue stratificazioni cromatiche di ocra, grigi e bianchi – si stagliano, disegnate con linee sottili e leggere, silhouette di aironi. La loro leggerezza contrasta con la ruvidità della parete, come se fossero presenze effimere. L’effetto complessivo è quello di un affresco consumato, che vive di nuova vita grazie all’intervento grafico: un muro che diventa racconto, palinsesto su cui si innesta un'osservazione silenziosa e lirica del mondo naturale. La composizione richiama le tecniche orientali del sumi o i disegni preparatori del naturalismo ottocentesco, con semplicità quasi calligrafica. “Fuga” in senso musicale è una composizione complessa, strutturata su un tema principale che viene ripreso, variato e intrecciato da più voci in movimento. È una forma dinamica, fatta di inseguimenti, incastri, sovrapposizioni.

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